domenica 17 gennaio 2010

Creare la conoscenza

Qualche giorno fa, durante una riunione con un gruppo di persone per parlare di politica, è stata fatta l'affermazione che "ormai non si creano più contenuti, si lavora tutti di copia e incolla".

Venivano citate cose come il Web 2.0, l'intelligenza collettiva e i comportamenti emergenti. In pratica, si diceva, "con tutti i contenuti disponibili tramite Web, ormai è inutile creare qualcosa di nuovo; basta copiare quello che c'è già."

L'affermazione è corretta come descrizione della realtà. E' vero infatti (e chiunque abbia fatto una ricerca su Internet se ne è accorto) che ormai i siti tendono a scopiazzare informazioni in modo meccanico. Per questo su certi argomenti si ritrovano esattamente le stesse frasi riportate più e più volte (tipicamente, a partire da un articolo originario di Wikipedia).

Tuttavia, questo NON è una situazione normale, o auspiscabile. Il problema ovvio è che, all'aumentare delle informazioni disponibili, bisogna rendere sempre più efficienti i nostri strumenti per gestirla in modo efficiente; altrimenti, ogni nostra decisione potrebbe essere sommersa da miriadi di informazioni contrastanti, e prive di valutazione.

E' proprio delle persone capaci creare visioni generali, quadri d'insieme, a partire da informazioni apparentemente scollegate. E' particolarmente vero in matematica e in fisica, ma è altrettanto vero nelle materie umanistiche: la capacità di sintesi a partire da una massa indistinta di informazioni è ciò che rende queste informazioni utilizzabili e gestibili in modo sistematico.

La mancanza di questa visione denuncia in realtà il vero problema, che è alla base dell'affermazione che "si lavora tutti per copia e incolla": la scarsa capacità di leggere in modo non superficiale. Ho avuto spesso fra le mani documenti di natura tecnica, proposti da amministrazioni pubbliche o società private, che apparivano come un'accozzaglia di parole priva di una qualche struttura logica; una struttura che ne rendesse chiaro lo svolgimento del pensiero, che ne permettesse una lettura organica e che chiarisse gli obiettivi e le finalità del documento.

La sintesi non è un processo puramente formale: esso richiede che comprenda cosa riporta un testo, se ne estraggano le informazioni ritenute utili al proprio scopo e si presentino nei modi e nelle forme più appropriate a tale scopo. Questo processo è faticoso, ma produttivo, poichè genera nuova informazione e non si limita a copiare ciò che già esiste.

E se un documento non genera nuova informazione, ma si limita a riprodurre informazioni già esistenti, il suo scopo è nullo.

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