venerdì 26 marzo 2010

Fregnacce 2020: the next generation

Dunque dunque.

Dato il successo del precedente post (zero commenti) ho deciso di procedere sul commento dei mitici obiettivi per Europa 2020.

Oggi parliamo di questo:

- Reduce the share of early school leavers to 10% from the current 15% and increase the share of the population aged 30-34 having completed tertiary education from 31% to at least 40%.

Nello stesso tempo, si richiede di:

- Raise the employment rate of the population aged 20-64 from the current 69% to at least 75%.

I due obiettivi sono ovviamente in contraddizione. Se aumento la quantità di persone che studia molto a lungo, tipicamente l'occupazione si ridurrà (a patto di non contare come disocuppati quelli che studiano e non lavorano, cosa che di fatto essi sono).

Ma la cosa drammatica è l'idea di incrementare il numero di laureati fra la popolazione. In pratica, questi pensano che sia un gran figata se il cameriere che ti serve al bar ha una laurea in fisica nucleare, il postino ha una laurea in medicina e l'elettricista è un ingegnere elettrotecnico.

La cosa è talmente idiota che è incommentabile. A patto di non pensare che i cittadini europei facciano i fighi laureati, e gli sfigati immigrati facciano il lavoro sporco.

venerdì 5 marzo 2010

Fregnacce per il 2020

Come sempre, la Commissione Europea si sforza di trovare motivi per convincere gli europei che l'Europa unita è una pessima idea.

La nuova idea si chiama Europa 2020, ed è raccontata qui.

Come tutti i documenti europei, è pieno di parole molto ben scritte per giustificare obiettivi spesso ridicoli. Gli obiettivi di questo progetto sono riportati qui.

Mi voglio oggi concentrare sull'obiettivo numero 3, in particolare sulla riduzione di gas serra.

Ora, è interessante notare come viene dato questo obiettivo: è una percentuale rispetto a un valore baseline, posto arbitrariamente al 1990. E' interessante perchè spiega che spesso gli obiettivi europei sono fregnacce scritte in buon inglese.

Nel nostro caso, si propone una riduzione percentuale, uniforme per tutti, rispetto a un punto X prefissato in modo arbitrario. La domanda giusta è, perchè? Che giustificazione pratica ha una cosa del genere?

La cosa che avrebbe più senso è definire invece un valore di riferimento, per esempio di gas serra per abitante, possibilmente distinto per paesi grandi e piccoli e/o per paesi industrializzati con industrie pesanti o leggere, e ragionare di conseguenza.

Che senso ha, ad esempio, imporre lo stesso obiettivo a un paese con una base industriale come la Germania e a un paese come l'Irlanda? Oltre tutto, si tende a premiare chi nel passato è stato meno efficiente rispetto a chi è stato più efficiente; nello specifico, l'Italia risulta ovviamente fortemente penalizzata.

lunedì 1 marzo 2010

Idiozie formali

Dopo il Lazio, la Lombardia, con l'esclusione della lista di Formigoni.

Francamente trovo ridicola l'idea di fare un'elezione escludendo i principali candidati o le principali liste per vizi di forma. Quale sarebbe il valore sostanziale di queste elezioni?

Le elezioni sono, a quanto mi risulta, una forma di democrazia; servono ad esprimere la volontà popolare nella scelta dei rappresentanti. I vincoli formali sui tempi e sulle presentazione delle liste servono a garantire la migliore possibilità di scelta e i tempi di organizzazione, NON a escludere questo o quel partito per vincoli di forma.

Vogliamo dare ai giudici il potere di decidere chi si può candidare e chi no? Se il PD avesse un po' di buon senso, proporrebbe immediatamente di portare un decreto urgente in Parlamento per sanare la situazione.

Che idiozia......