Possiamo vedere un esempio di vestale della RAI in
questo articolo, oggi guarda caso su Repubblica.
Mi spiace per la Busi, ma lei e i suoi colleghi si dovevano svegliare un po' prima e ricordarsi che a fare sponda con i politici prima o poi si paga.
Minzolini è stato messo lì per motivi politici, ESATTAMENT COME la stragrande maggioranza dei giornalisti della RAI.
"nessuno aveva mai osato tanto". Certo. Un direttore rimuove questo o quel giornalista, ma sta "osando tando". Come si permette? Non sa che un giornalista della RAI ha il posto per investitura divina? Lui in fondo è solo il direttore di una testata.
Buffo sentire certe cose da chi invoca continuamente il merito, la valutazione e quant'altro, e poi si scandalizza quando questo viene applicato.
E mi spiace essere io a dirlo alla Busi, ma la valutazione è un processo arbitrario ed esterno a voi. Il merito sono gli altri a stabilirlo, non siete voi.
"non conta la fidelizzazione del pubblico, rispetto ai volti storici?"
Certo, come no. Bisogna rinnovare tutto, TRANNE i giornalisti del tg. Ci mancherebbe. Il paese è gerontocratico, lottizzato, ma ovviamente i giornalisti ne sono fuori.
No, mia cara Busi e cari giornalisti RAI. La RAI è da decenni il luogo di lottizzazioni varie ed eventuali; questo, al di là delle chiacchiere di circostanza, è andato bene a tutti, e in particolare a quelli che lì dentro ci hanno fatto carriera.
Se oggi Minzolini "osa tanto" è perchè il potere nel paese si è spostato, e la RAI riflette questi equilibri di potere. Il PSI entrò nella seconda rete quando cominciò ad affermarsi nel paese come forza di governo.
La RAI è da decenni che edulcora la realtà, che tiene lontane le notizie che danno fastidio, che non parla o parla poco. I servizi sui ragazzi che erano morti in carcere per le botte sono arrivati DOPO le denunce dei parenti; e c'è voluto un tizio come Saviano per far scoprire alla RAI chi erano i Casalesi e il loro clan. Per trascurare aspetti come i carabinieri che fanno bande criminali per ricattare trans e loro clienti.
La vera lamentela è qui:
"La verità è che il nostro è sempre stato un giornale in cui la dialettica nella redazione tra le diverse sensibilità è stata sempre rispettata."
Che tradotto dal giornalistese, vuol dire: prima si lottizzava senza pestarsi i piedi a vicenda, un po' a me, un po' a te, si davano le notizie che non davano fastidio a nessuno. Quello che la Busi rimpiange non è una RAI indipendente: è una RAI che dipende da tutti i partiti.
Quello che la Busi non vuole accettare è che il suo partito di riferimento è allo sbando, e come tale non è in grado di esercitare alcun potere. E quindi, la sua poltrona, che come tutte le altre poltrone di quel livello in RAI NON è determinata dalla professionalità del giornalista, ma solo dal congresso a cui partecipa, ora rischia.
Quando la Gruber si candidava al Parlamento Europeo, qualcuno di voi ha protestato per l'evidente incompatibilità? O quando lo ha fatto Santoro? E quando si è dimesso per tornare a fare il conduttore in RAI, qualcuno ha detto "non va bene"? Marrazzo non era uno dei vostri?
Vi ha fatto comodo essere in RAI per una tessera, e non per i vostri meriti. Vi ha fatto comodo fare i contoterzisti della politica di questo o quel partito. Non dovevate cercare le notizie; bastava intervistare questo o quel politico su questa o quella cosa, ed avevate fatto giornalismo.
Mi spiace per voi. Anzi. Anche no.