domenica 16 maggio 2010

Leggere le notizie: il disastro del Golfo

Ci sono ovviamente molti modi di leggere le notizie.

Uno è limitarsi a leggere quello che il giornalista racconta. Equivale a comportarsi da bovino bipede.

L'altro, più difficile ma più interessante, è fare le domande che il giornalista non si fa. Ossia cercare di risalire un gradino più in alto nella catena dell'evoluzione.

Il famigerato disastro del golfo del Messico, con un pozzo petrolifero che non si riesce a chiudere, è un utile esercizio di progresso evolutivo.

Prendiamo la notizia in cui si dice che "stanno tentando di calare una campana di cemento armato sul pozzo" e "hanno fallito per una condizione a cui non avevano pensato".

Cosa vuol dire questo? Vuol dire, semplicemente, che non erano pronti. Stanno agendo a casaccio. Un'operazione del genere non si prova al momento del disastro: si prova mesi prima, per studiare tutte le condizioni in cui poterla applicare.

Se la compagnia fosse stata seria (niente di grosso, tipo un ministero italiano) avrebbero provato a calare la campana a profondità crescenti, e in condizioni di mare via via più avverso. Avrebbero provato con pozzi simulati per essere sicuri di poter effettuare la manovra, e che il sistema avrebbe catturato correttamente il petrolio. In questo modo avrebbero evitato di scoprire, QUANDO NON HANNO TEMPO, i problemi.

La compagnia è invece una compagnia speculativa. Funziona come una finanziaria: scommette sul fatto che il disastro non accadrà, per cui non servono le procedure di sicurezza. In parole povere, non sanno cosa fare.

Esagero? E' di pochi giorni fa la notizia di un sito web, aperto dalla compagnia stessa, in cui tutti possono dare suggerimenti su come porre rimedio al disastro. Questa è FOLLIA. Equivale a dire "non sappiamo cosa fare e non sappiamo a chi rivolgerci". Una società che macina utili dell'ordine dei miliardi di dollari DEVE sapere a chi rivolgersi; DEVE avere una lista di persone del massimo livello scientifico da coinvolgere in caso di necessità.

Deve, in breve, essere pronta a gestire il disastro. Questo non è il caso.

Quando vi parlano del mitico estero, pensate al golfo del Messico.

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