domenica 29 agosto 2010

L'Ultima Generazione

Qualche giorno fa ho avuto una discussione con un collega a proposito di un articolo apparso su “La Stampa”, in cui veniva raccontata la vicenda di una persona di 28 anni che viveva con 14 euro al giorno.

Io criticavo in modo piuttosto feroce il caso raccontato: si parla di una persona figlio di artigiani, che ha deciso dopo il diploma di continuare gli studi, scegliendo Filosofia. Dopo la laurea in Filosofia ha scoperto che non c’erano molti posti per laureati come lui, e aveva deciso di riprendere gli studi, e ha deciso di dedicarsi a Psicologia. Nel frattempo ha rifiutato un posto ben pagato da barista, a quanto racconta.

Perchè sono così critico? Perchè in entrambi i casi la scelta è fatta seguendo semplicemente le proprie inclinazioni personali, e non la realtà del mondo circostante. Noi prendiamo una laurea per imparare cose utili, che ci permettano di partecipare alla società civile di cui siamo parte; e questo vuol dire che sono gli altri anzitutto, e non noi stessi, a stabilire cosa è utile, e cosa non lo è. E il modo in cui gli altri lo stabiliscono è sempre il solito: sono disposti a darci dei soldi per quello che sappiamo fare.

Quello che ho detto sopra non è la descrizione di una ipotetica società da me idealizzata: è la società in cui viviamo tutti i giorni. Protestare che questo “non è giusto”, sostenere che questo “non permette alle persone di seguire le proprie aspirazioni” e altre affermazioni del genere è solo un inutile dispendio di energie. La società la fuori – ossia tutte le altre persone che la compongono insieme a noi – non sono interessati a queste affermazioni; o meglio, lo sono in via di principio, il che vuol dire che lo sono finchè non devono decidere dove devono mettere davvero i loro soldi. Quando si tratterà di aprire il portafoglio sceglieranno SEMPRE quello che LORO ritengono più utile.

Una persona che a diciotto anni decida di prendere una laurea sta prendendo un grossissimo rischio: sta scomettendo che il tempo che perderà per conseguire il suo titolo di studio gli permetterà di trovare un lavoro migliore e meglio pagato; dovrebbe quindi avere un’idea di quali sono gli sbocchi occupazionali, le aree di crescita e quelle da evitare come la peste. Se non sa bene cosa scegliere, sarebbe bene che evitasse di scegliere a caso, e possibilmente si trovasse rapidamente un lavoro; almeno vedrebbe le cose da dentro, e potrebbe fare una scelta un minimo più ragionata.

Scegliere Filosofia come laurea per trovare il lavoro è semplicemente folle: i settori che assorbivano maggiormente questo tipo di laureati sono la scuola e l’università, ed entrambi sono da anni a corto di soldi; scegliere poi Psicologia è anche più scellerato: si calcola che a breve avremo CENTOMILA psicologi, uno ogni seicento abitanti. Non c’è nessuna possibilità di assorbire centomila psicologi e farli lavorare; si tratta, e mi spiace per loro perchè sono persone giovani che meriterebbero di meglio, di carne da call center.

Il mio collega riteneva che la mia critica fosse troppo feroce: in fondo, sosteneva, parliamo di “ragazzi di ventotto anni”.

Le parole però hanno un significato, e a ventotto anni uno ha smesso di avere il diritto di essere un ragazzo da un pezzo: secondo la Costituzione Italiana, da circa dieci anni. La Costituzione Italiana ci dice infatti che, con il compimento del diciottesimo anno, noi diventiamo cittadini a tutti gli effetti: possiamo sposarci, fare figli, eleggere i nostri rappresentanti e così via; nessuno ci deve spiegare come andare e cosa fare, per la nostra Costituzione noi abbiamo il diritto e il dovere di essere responsabili di noi stessi.

Abbiamo smarrito questo concetto, e il ragazzo da 14 euro al giorno è il risultato di questo smarrimento: un ragazzo che può pensare di prendere due lauree completamente inutili, rifiutare un lavoro ben pagato, farsi tenere agli studi dai propri genitori e pensare di non stare facendo niente di sbagliato; anzi pensare che è il mondo fuori che è “sbagliato”, a non dare un’opportunità anche a lui.

Questa generazione è stata chiamata “generazione boomerang”, ma io credo che sarà chiamata l’Ultima Generazione: l’Ultima Generazione a poter andare all’Università semplicemente per seguire una propria passione. Ossia, l’Ultima Generazione di ragazzi di 28 anni, da 14 euro al giorno.

6 commenti:

  1. Spero sia davvero l'ultima...

    Cordialità

    Attila

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  2. Penso non ci saranno risorse per un'altra.

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  3. D'accordo in toto,peccato per il sogno di istruzione universale.

    Mi spiego meglio,la democrazia,per funzionare,deve avere dei membri della società competenti,purtroppo questo non avviene,vuoi per stupidità vuoi per carenza di tempo.

    Siamo governati da stupidi eletti da stupidi,e non ci si può fare niente.

    Molto triste.

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  4. Beh, difficilmente si riprodurranno.

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  5. vedrete che troverà un posto alle Risorse Umane, dove poi potrà rivalersi a piacere tormentando i suoi coetanei con questionari e colloqui.

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  6. @ernestoA

    Non credo. L'impressione è che il tempo della fuffa stia finendo - semplicemente perchè cominciano a mancare le risorse per alimentarla.

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